1. Premessa
La
stragrande maggioranza delle notizie(1) che abbiamo della Palestina
del primo secolo proviene dai testi di Giuseppe Flavio, un militare ebreo che
al tempo della guerra giudaica del 66-74 d.C. passò dalla parte dei Romani. A
titolo di favore per i servizi resi l'imperatore Vespasiano gli permise di
raccontare la storia di quelle vicende, cosa che egli fece pubblicando due
volumi: Guerra Giudaica e Antichità Giudaiche. E' evidente che
Giuseppe Flavio non può essere considerato uno storico del tutto attendibile,
sia perché odiava a morte il partito zelota, che fu il protagonista principale
di quella guerra, sia perché, per poter essere pubblicato, non poteva mettere i
Romani in cattiva luce, almeno non più di quanto gli permettesse il suo
rapporto servile nei confronti di Roma.
D'altra
parte anche gli Atti degli apostoli non possono essere considerati un
testo totalmente asettico: infatti i primi cristiani avevano in odio i capi
giudei per aver fatto giustiziare il loro messia; inoltre il cristianesimo sviluppato
soprattutto da Paolo si poneva in netta antitesi all'ebraismo in quanto non
aveva alcun interesse a realizzare una liberazione politica dello stato di
Israele.
Oggi si
pensa che le affermazioni di Giuseppe Flavio riguardanti il coinvolgimento di
Cristo e del suo movimento alla lotta di liberazione nazionale, siano state in
varie maniere coperte da redattori cristiani nelle trascrizioni successive(2).
2. La situazione geografica, demografica ed economica
2.1. Situazione geografica
La Palestina
è una terra compresa approssimativamente tra il Mar Mediterraneo ad ovest, il
Lago di Tiberiade, il fiume Giordano ed il Mar Morto ad est, il deserto del
Negev a sud ed il monte Hermon a nord.
La
superficie tra il Giordano e il Mediterraneo è di circa 15.000 chilometri
quadrati. Quella oltre il Giordano è di circa 10.000 chilometri quadrati. La
Palestina è pertanto grande quanto una regione italiana come la Sicilia
(25.710) o il Piemonte (25.399).
Tra il Lago
di Tiberiade, detto anche Mare di Galilea o Lago di Genezareth, ed il Mar
Mediterraneo ci sono circa 40 chilometri.
Tra il Mar
Morto ed il Mar Mediterraneo ci sono mediamente 80 chilometri.
Il corso del
Giordano tra il Lago di Tiberiade ed il Mar Morto in linea d'aria è di circa
110 chilometri.
Sempre in
linea d'aria tra Nazareth e Gerusalemme ci sono 90 chilometri, che su strada
diventano approssimativamente 120.
Tiberiade
dista da Nazareth circa 25 chilometri.
Betlemme è a
meno di 10 chilometri da Gerusalemme.
Il tratto di
costa tra Gaza e Cesarea è lungo poco più di 125 chilometri.
La Palestina
ha un clima mediterraneo caratterizzato da estati lunghe, calde e secche, e da
inverni corti, freddi e piovosi. Gennaio è il mese più freddo con temperature
tra i 5°C e i 10°C. Agosto è il mese più caldo con temperature tra i 18°C e i
38°C.
Il 70% della
pioggia cade tra novembre e marzo. Il periodo più secco è tra giugno ed agosto.
Nell'estremo sud la pioggia è mediamente inferiore ai 100 mm su base annua; nel
nord la media si aggira sui 1.100 mm.
A gennaio e
febbraio può anche nevicare sulle alture ed anche nella zona di Gerusalemme.
La Palestina
del primo secolo non possedeva fonti utili per l'irrigazione se non in
prossimità del Giordano; pertanto l'agricoltura dipendeva essenzialmente dalle
precipitazioni atmosferiche. Solo un terzo del paese era coltivabile. Le
produzioni più diffuse erano l'olivo, la vite, i fichi, i datteri, il miele e
il grano.
Il fiume
Giordano nasce dal Monte Hermon, entra nel Lago di Tiberiade e si getta nel Mar
Morto attraversando una profonda depressione del terreno. All'altezza
dell'antico lago Hule è al livello del mare, quando entra nel Lago di Tiberiade
è a meno 209 metri e al momento di entrare nel Mar Morto è a meno 398 metri.
Il suo corso
è lungo 360 chilometri, ma la distanza in linea d'aria è inferiore ai 200 chilometri.
All'uscita
dal Lago di Tiberiade ha una larghezza di 20 metri che a 10 chilometri dal Mar
Morto diventano 75. La profondità è di circa tre metri all'inizio, ma
diminuisce avvicinandosi al Mar Morto.
Il Lago di Tiberiade (o
di Genezareth o Mar di Galilea) ha una lunghezza da nord a sud di 23 chilometri. La
massima ampiezza si ha a nord con 13 chilometri. La profondità massima è di 48
metri. La superficie complessiva è di 166 chilometri quadrati. Si trova a 209
metri sotto il livello del Mar Mediterraneo. In quegli anni il lago era ricco
di pesce e costituiva il centro di una intensa attività di imprese dedite alla
pesca, di piccole cooperative e di pescatori autonomi. Intorno al lago
esistevano almeno nove località abitate e si era sviluppata anche una fiorente attività
agricola.
Il lago
prende nome dalla città di Tiberiade, fondata nel 20 d.C., da Erode Antipa,
figlio di Erode il Grande, in onore dell'imperatore Tiberio. Tiberiade era
sulla costa occidentale.
Sul lato
orientale del lago, Filippo, fratello di Erode Antipa, aveva cambiato nome alla
città di Bethsaida chiamandola Giulia, in onore della figlia dell'imperatore
Augusto.
Il lago
costituiva il confine tra il territorio di Erode Antipa e quello di Filippo. La
città costiera di Cafarnao, in Galilea, era il punto dove risiedeva la dogana
dal lato di Erode Antipa.
Il Mar Morto
è un lago che si trova in una depressione profonda 398 metri sotto il livello
del Mare Mediterraneo. La sua lunghezza è di 76 chilometri e raggiunge la
larghezza massima di 18 chilometri. La sua superficie supera i 1.000 chilometri
quadrati.
ll clima è
prevalentemente asciutto con 330 giorni all’anno di cielo sereno e con una
media delle precipitazioni annue che non supera i 50 mm. La temperatura media
da novembre ad aprile è compresa tra i 22°C e i 29°C; in primavera e autunno
varia tra i 32°C e i 37°C; in estate raggiunge i 39°C gradi.
A causa
della costante evaporazione, il Mar Morto ha un alto tasso di salinità (365
g/l) di conseguenza è privo di pesci e di altre forme di vita.
2.2. Popolazione
In Palestina
vivevano popolazioni di diverse etnie e religioni. Probabilmente gli abitanti
in totale erano circa due milioni.
Si stima che
gli ebrei fossero tra un milione e un milione e mezzo, residenti principalmente
in Giudea ed in Galilea.
In Samaria
(Palestina del nord) abitava una popolazione discendente in parte dagli ebrei
che non erano stati deportati al momento della conquista assira (722 a.C.) e in
parte da genti di diversa origine che erano state costrette dagli Assiri ad una
immigrazione forzata. I samaritani erano fieri avversari dei giudei.
Nella
Decapoli (ad est) esistevano città con popolazione prevalentemente di origine
greca o ellenizzata, come Scitopoli, Gadara, Gerasa, Pella.
Sulla costa
del sud le principali città erano di origine filistea (Gaza, Ascalona e
Azotus). Al nord erano ampiamente ellenizzate o addirittura erano state fondate
per essere abitate da romani e greci, come Cesarea Marittima.
In Idumea
(Palestina del sud) abitava una popolazione vicina al mondo arabo, ma
convertita forzatamente all'ebraismo circa un secolo prima della nascita di
Gesù.
Si stima che
gli ebrei viventi nella Diaspora, ossia fuori della Palestina, all'interno dell'Impero Romano o in altre regioni,
fossero tra i cinque e i sei milioni. Una forte presenza era in Egitto, in
Siria e in Mesopotamia. Nella sola città di Alessandria, in Egitto, vivevano
almeno mezzo milione di ebrei.
In Palestina
e in Siria si parlava aramaico, ma era anche molto diffuso il greco, lingua che
dai tempi di Alessandro Magno era diventata di uso comune in tutto il mondo
ellenizzato.
Nelle
colonie ebraiche della Diaspora si parlava principalmente il greco.
L'ebraico
era utilizzato a scopo liturgico in Palestina. Nella Diaspora le Sacre
Scritture erano state tradotte in greco (versione dei Settanta).
Il latino
venne introdotto con l'amministrazione romana.
Si stima che Gerusalemme al tempo di
Gesù avesse circa 120.000 abitanti. Le prime tracce archeologiche della città
di Gerusalemme risalgono al XVIII secolo a.C.
Secondo
quanto riportato dalla Bibbia, la città venne conquistata dagli ebrei al tempo
di re David, che nella prima metà del secolo X a.C. la sottrasse all'antica
popolazione dei Gebusei. In realtà non sono mai state trovate tracce archeologiche
che dimostrassero l’esistenza di un regno davidico o del successore Salomone al
punto che gli archeologhi israeliani cominciano a supporre che il regno
davidico sia come Mosè, una costruzione mitica realizzata per impressionare gli
ambasciatori durante i primi contatti con gli assiri. Risultano invece evidenti
le tracce dei re successivi a Salomone.
Si stima che
l'area della città fosse di 60.700 metri quadrati e potesse ospitare circa
2.000 persone. Intorno al 970 a.C. venne costruito il primo Tempio.
Nel 587 a.C.
il babilonese Nabucodonosor sconfisse i giudei, conquistò la città e costrinse
all'esilio gran parte dei suoi abitanti, che vennero accolti sulle rive
dell'Eufrate a Babilonia. Il Tempio venne distrutto.
Nel 539 a.C.
il persiano Ciro, che aveva sconfitto i Babilonesi, permise ai giudei di
rientrare a Gerusalemme. Il Tempio venne ricostruito.
Nel 331 a.C.
Alessandro Magno, che aveva sconfitto i Persiani, inserì la città nel nuovo
impero ellenico.
Fino al 198
a.C. Gerusalemme fu nell'orbita dell'Egitto, governato dalla dinastia dei
Tolomei.
Dal 198 a.C.
la città passò sotto il controllo della Siria, governata dalla dinastia dei
Seleucidi.
Dal 165 a.C.
Gerusalemme venne governata da una dinastia nazionale, gli Asmonei, che, con
l'appoggio di Roma, avevano cacciato le truppe siriane.
Nel 63 a.C.
il generale romano Pompeo intervenne a Gerusalemme per sedare una guerra civile
tra i discendenti degli Asmonei.
Nel 37 a.C.
Erode il Grande, con l'appoggio dei romani, sostituì gli ultimi Asmonei. Allargò
la spianata del Tempio e ricostruì lo stesso Tempio con maggiore ricchezza e
magnificenza.
Nel 4 a.C.
Erode morì e il suo regno, con il consenso dei romani, venne diviso tra i suoi
figli.
Nel 6 d.C.
Archelao, che governava Giudea, Samaria e Idumea, venne deposto dai romani e il
suo territorio diventò la provincia romana di Giudea. La capitale ebraica
rimase Gerusalemme, mentre i romani posero la loro residenza a Cesarea
Marittima.
Note: 1. Fonti:
Schürer Emil, Storia del popolo
giudaico al tempo di Gesù Cristo (175 a.C.-135 d.C.), vol. 1 e voll. 3/1 e
3/2, 1980, Ed. Paideia - Paul André, Il
mondo ebraico al tempo di Gesù, 1980, Ed. Borla - Horsley Richard A.,
Hanson John S., Banditi,profeti e messia. Movimenti popolari al tempo di Gesù,
1980, Ed. Paideia - AA.VV, Il mondo della Bibbia (2002), vol. 5: Giuseppe Flavio storico al tempo di Gesù, 1980,
Ed. Elledici. – 2. Vedi S. G. F. Brandon, Gesù
e gli Zeloti, Rizzoli, Milano 1983.
(continua la prossima domenica)