Nell’uso comune a volte la riduciamo ad una pratica religiosa
o all’osservanza di un insieme di leggi e quindi a comportamenti
morali. Spiritualità è qualcosa di più profondo. Quando parliamo di
spiritualità ci riferiamo ad una qualità di vita, ad una modalità di
vedere la realtà e di vivere le esperienze, di impostare quindi il
proprio cammino. La qualità della vita che chiamiamo spiritualità non è
caratteristica di per sé delle religioni. [...]
Sviluppare la vita
spirituale significa sviluppare quelle qualità nuove di vita che
fioriscono quando si scopre che in gioco nella vita c’è una forza più
grande di noi e che nessuna creatura risponde alla tensione profonda che
l’uomo porta con sé. Quando si giunge a questa scoperta, che è già un
traguardo di maturità, cambia completamente la prospettiva con cui si
affronta la vita e si attraversano le diverse situazioni. Comincia a
svilupparsi un atteggiamento di fiducia nella “forza arcana" [...]
Nel cammino della nostra esistenza scopriamo che abbandonandoci con
fiducia a questa forza arcana, cominciamo a vivere le esperienze in modo
nuovo. A quel punto si sviluppa la dimensione spirituale della persona.
Parlando quindi di vita spirituale non ci riferiamo tanto a pratiche
religiose, ad alcune modalità di preghiera, o all’osservanza di leggi
morali, quanto ad una qualità nuova dell’esistenza, ad un modo
particolare di vedere la realtà, di vivere le relazioni. [...]
Il
passaggio dalla vita psichica all’uomo spirituale (Paolo 1Cor. 2, 14-16)
avviene proprio quando non si è più centrati su di sé, ma ci si affida
ad una forza più grande e si assume un particolare atteggiamento di
accoglienza fiduciosa. Quando avviene questo passaggio non scompare la
vita psichica, ma comincia a fiorire una dimensione nuova, si è
“condotti dallo Spirito” come dice Paolo (Rom. 8,14): “Coloro che sono
condotti dallo Spirito, costoro sono figli di Dio”. Questo passaggio
avviene attraverso una conversione, attraverso un cambiamento profondo
di vita. Non avviene all’inizio, richiede un lungo cammino, a meno che
non ci siano condizioni particolari (Si pensi ad es. alle particolari
condizioni famigliari in cui è cresciuta S. Teresa di Gesù Bambino).
Questo atteggiamento può essere anche ateo, anche laico, perché non
sempre questa forza arcana viene concepita in modo personale ed è
chiamata Dio.
Carlo Molari