(segue dalla domenica
precedente)
5. Il
battesimo nelle Chiese cristiane odierne
I cattolici credono nella cosiddetta "rigenerazione
battesimale", cioè che coloro che si battezzano per la salvezza credendo
in Cristo morto e risuscitato sono liberati dal peccato originale, rinunciando
espressamente a Satana, e rigenerati come figli di Dio, entrano a far parte
della Chiesa, che è la comunità dei credenti in Cristo. Per i cattolici il
battesimo consiste, in termini positivi, nell'immergersi nella morte di Cristo
e nell'essere generati come nuove creature. Detto in termini negativi, consiste
nella cancellazione del peccato originale, originato dal comportamento di Adamo
ed Eva nel Paradiso terrestre. Come dice san Paolo nella Lettera ai romani:
dove è abbondato il peccato è sovrabbondata la grazia, cioè si diventa figli di
Dio, si viene incorporati a Cristo (persona in Cristo) e si entra a far parte
della comunità dei salvati, la Chiesa.
Per gli ortodossi solo l'intelletto libero e personale
può commettere peccato, che non è mai un atto di natura. Infatti il peccato di
Adamo apre le porte alla mortalità e all'ottenebramento delle passioni, ma
questa colpa ancestrale (come del resto la salvezza) può realizzarsi in ogni
persona solo coinvolgendo la sua libera volontà. La Chiesa ortodossa continua
ad amministrare, secondo il costume apostolico, il battesimo mediante triplice
immersione del corpo del battezzando. Già uno dei più antichi testi di
istruzione cristiana, la Didaché, ammette in caso di necessità
l'amministrazione del battesimo mediante il triplice rovesciamento di acqua
("infusione") sul capo.
Questo atto di eccezione (che nei primi secoli veniva usato solo nei confronti
di malati gravi e di prigionieri nelle celle) divenne la norma nelle chiese
cattoliche di rito romano in tempo medioevale. Così venne stravolto non solo il
senso dello stesso termine "battesimo" (in greco, immergere), ma
anche il suo senso simbolico di immersione nel Nome (realtà) delle Persone
della Santa Trinità, e della rinascita, o emersione, alla vita nuova. Quando il
segno esteriore non è più corrispondente al significato interiore, gran parte
della comprensione dell'atto sacramentale viene perduta.
I protestanti della Riforma storica (luterani,
calvinisti, anglicani, anabattisti) considerano il battesimo un segno esteriore
indicante la rigenerazione che è avvenuta o che avverrà nel credente
consapevole. Per i protestanti Il battesimo è il segno del „sì“ incondizionato
del Signore che egli rivolge ad ogni persona al momento della sua nascita.
Quando battezziamo un bambino, un adolescente o un adulto, questo significa che
il Signore gli dice: “Sì, tu sei mio figlio/a. Tu sei la sorella/il fratello di
Gesù Cristo. Io voglio stare al tuo fianco per tutta la tua vita ed anche
oltre”. La comunità in quest’occasione risponde: riponiamo la nostra fiducia in
questa promessa del Signore e ci impegniamo a dare il nostro contributo
nell’accompagnamento di questa persona.
6. Rito del battesimo.
Il sacramento anticamente veniva amministrato per immersione in una vasca anche se già
la Didachè riporta in caso di necessità: "...versa nel capo tre volte
l'acqua in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo"(14).
Nel Medioevo si impose il rito per infusione. Il Concilio di Trento (1545-1563)
stabilì che ogni parrocchia avesse il proprio fonte battesimale.
Attualmente nella Chiesa cattolica di rito latino è
diffuso e comune il battesimo per infusione sul capo sia nel caso dei bambini, che
degli adulti. Il battesimo degli adulti si può effettuare anche per immersione,
cioè immergendo nell'acqua il candidato ma oggigiorno è un caso molto raro. Il
gesto dell'acqua è accompagnato nel rito dalle parole: "Nome, io ti
battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Alcuni gruppi
protestanti battezzano nel nome di Gesù.
Dal momento che il battesimo significa la liberazione
dal peccato e dal suo istigatore,
vengono pronunziati uno o più esorcismi sul candidato. Questi viene unto
con l’olio dei catecumeni(15), il celebrante impone su di lui la
mano, ed egli rinunzia esplicitamente a satana per tre volte. Tale triplice
rinuncia o promessa battesimale è strettamente connessa alle tre tentazioni di
Gesù nel deserto(16) e viene rinnovata durante la veglia pasquale.
Nella Chiesa cattolica i ministri ordinari del
battesimo sono il vescovo e il presbitero, e, nella Chiesa latina, anche il diacono.
In caso di necessità, chiunque, anche un non battezzato, purché abbia
l'intenzione di fare quanto fa la Chiesa, può battezzare utilizzando la formula
battesimale trinitaria.
Nel caso del battesimo dei bambini, costoro ricevono
la designazione di un padrino e una madrina: questi hanno la funzione di
accompagnare i primi passi del nuovo battezzato, e soprattutto di aiutare i
genitori nell'educazione cristiana del fanciullo.
7. Età del battezzando
Quasi tutte le Chiese cristiane praticano il battesimo
dei neonati e dei bambini (oltre, ovviamente, quello degli adulti convertiti),
con l'eccezione di alcune denominazioni protestanti come gli anabattisti, i battisti,
i pentecostali, e altri gruppi come i Testimoni di Geova, i mormoni e gli
avventisti del 7° giorno che battezzano unicamente adulti, sostenendo che in
tale prassi battesimale si pone maggiormente l'accento sulla scelta personale e
consapevole del credente. In realtà col termine adulto si intende in questo
caso il raggiungimento della presunta età della ragione che varia fra una
confessione e l'altra. I Mormoni considerano battezzabili i fedeli dagli otto
anni in su, ci sono Testimoni di Geova battezzati a dodici anni ecc.
Il Concilio di Trento sollecitò l'amministrazione del sacramento
ai bambini entro gli otto giorni dalla nascita.
Gli episodi battesimali riportati nel testo biblico
riguardano soprattutto persone in età adulta. I cattolici considerano alcuni
passi del N.T. dove ci si riferisce al battesimo di intere "case"
come il battesimo di adulti insieme con tutta la loro famiglia, includendo cioè
anche i bambini(17). Altri affermano il contrario per il fatto che
spesso il termine "casa" com'è usato, cioè come sinonimo di famiglia,
nella Bibbia esclude secondo loro i neonati e spesso anche le madri: in 1Sam
1,21-22 si parla del padre di Samuele che «sale con tutta la sua casa» a
Gerusalemme e nel versetto successivo che la madre e il figlio restano a casa.
Occorre però notare che proprio perché il termine "casa" sta a
indicare l'intera comunità familiare che successivamente viene specificato
quali membri della casa sono esclusi dall'accezione del termine. Il termine
greco usato nel N.T. è oikos che
indica sia la casa che la famiglia che anticamente comprendeva anche gli
schiavi. Come per altri termini è il contesto che fa scegliere.
I cattolici fanno anche notare che in Col 2,11-13 Paolo
fa un parallelo fra la circoncisione praticata dagli ebrei ai neonati di otto
giorni e il battesimo anche se i due riti hanno significato e valore
imparagonabili.
Le comunità che sostengono l'esigenza di un battesimo
in età adulta affermano il ritorno alla tradizione evangelica e il fatto che
l'appartenenza alla comunità cristiana deve essere una scelta libera e
consapevole dell'individuo e non dei genitori, scelta impossibile in tenera
età.
Agostino difese la prassi del battesimo dei neonati a
seguito della sua convinzione che questi ultimi fossero destinati all'inferno
se morti prima di essere battezzati(18). Per dare risposta a chi non
accettava questa visione, nel Medioevo si introdusse il concetto di limbo,
recentemente disconosciuto da parte di Benedetto XVI.
8. Sociologia del battesimo
Si è recentemente assistito ad una flessione del
numero dei bambini battezzati, che passata dai 421.071 del 2010 ai 420.553 del
2011 (nel 1991 erano oltre 515 000) (19).
Le motivazioni risiedono soprattutto nel calo della
natalità, nella maggior diffusione di matrimoni misti con persone di diverso
culto e nel fenomeno della secolarizzazione, favorito dall’allontanamento della
Chiesa cattolica dalle indicazioni del Concilio Vaticano II.
Negli ultimi anni, specialmente nei paesi più secolarizzati,
si è diffusa la pratica del cosiddetto “sbattezzo”, una procedura di dissociazione
dall'appartenenza ad una determinata fede. Alla richiesta del singolo fa
seguito l'annotazione sul registro di battesimo della volontà di dissociazione
dalla Chiesa. Tale atto è considerato espressione esplicita di apostasia, ma
non toglie validità al battesimo, dato che nessun sacramento è reversibile.
In alcune società, come in Francia o Spagna, sono
talvolta praticate anche alternative laiche alla cerimonia, di carattere
simbolico − il cosiddetto "Battesimo civile o repubblicano" − per sancire
l'inserimento del bambino nella comunità civile di appartenenza e attribuire al
nuovo nato dei padrini.
9. Bibliografia
Catechismo della Chiesa
Cattolica. Il sacramento del battesimo, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana,
1992.
Marina
Caffiero, Battesimi forzati. Storie di
ebrei, cristiani e convertiti nella Roma dei papi, Roma, Ed. Viella, 2004.
Raffaele
Carcano - Adele Orioli, Uscire dal
gregge. Storie di conversioni, battesimi, apostasie e sbattezzi, Roma, Luca
Sossella Editore, 2008.
Pierpaolo
Caspani - Paolo Sartor, Iniziazione cristiana. L'itinerario e i sacramenti,
EDB, Bologna 2008.
Paolo Ricca,
Dal battesimo allo "sbattezzo":
la storia tormentata del battesimo cristiano, Ed. Claudiana, 2015.
Note: 14. La Didaché o Dottrina dei dodici apostoli è un testo di autore sconosciuto.
Probabilmente scritto in Siria tra la fine del I e ilII secolo, il testo
sarebbe contemporaneo ai libri più tardivi del Nuovo Testamento- cfr. U. Mattioli,
"Didachè". - 15. Viene usato nei riti preparatori al
Battesimo come segno di fortezza nella lotta contro il peccato. Si tracciano
con quest'olio una croce sul petto e un'altra fra le scapole del catecumeno,
per significare la forza di Cristo. Nella forma ordinaria del rito romano non è
prescritto dove o come ungere il battezzando, ma la prassi per lo più rispetta
quanto previsto dal Rituale romanum. Nella forma antica del rito romano
il celebrante pronunzia la frase: Ego te linio + oleo salutis in Christo
Jesu Domino nostro, ut habeas vitam æternam. a cui si risponde Amen.
Nella forma ordinaria il celebrante dice: Ti ungo con l'olio, segno di
salvezza: ti fortifichi con la sua potenza Cristo Salvatore, che vive e regna
nei secoli dei secoli. Quest'olio viene benedetto insieme all'olio degli infermi
ed alcrisma in ogni diocesi una volta all'anno il Giovedì Santo dal vescovo
durante la messa crismale e viene poi
distribuito ad ogni parrocchia. – 16. John Navone, Teologia
del fallimento, Roma, Pontificia Università Gregoriana, 1988, pp.
108 e seguenti. Ed. Paoline. – 17. At 18,8;16,29-34. – 18. cfr. Antropologia cristiana: Bibbia, teologia,
cultura Di Giovanni Iammarrone, p.400. – 19. Cfr. IX Rapporto sulla
secolarizzazione di Critica Liberale.