Sono nata nel 1938. E' subito chiaro quali siano stati i miei primi
anni di vita. Eppure, proprio in questi, ricordo di aver visto vivere
solidarietà, generosità, condivisione, grande desiderio di libertà: il
tutto accompagnato da grandi rischi che spesso hanno portato a pesanti
conseguenze. Non ho mai sentito però dubitare sulla necessità di vivere
la disobbedienza civile ... questa la vita, l'esempio che mi hanno
regalato i nonni, i miei genitori, gli zii, fratelli del papà ...
Poi
, in mezzo una lunga vita e ora ho 80 anni: Ma alla fine della mia vita
si stanno riproducendo gli anni del suo inizio. Come penso di viverli?
Quanta genuina generosità, desiderio di condivisione e libertà ho
appreso dai miei cari, che mai come oggi vorrei avere vicini? "Se sarò
raggiunta dal loro messaggio", devo mettermi in cammino, scoprire, non
trascurando la conoscenza, che si fa ogni giorno più drammatica, che
cosa posso fare, io, personalmente, seguendo la mia coscienza per
aiutare quella larga parte di umanità che oggi viene così pesantemente
offesa. Non devo aver certamente dubbi sul scegliere la disobbedienza
civile, da sola e in gruppo, perchè le leggi ingiuste non possono
obbligarmi a nessun rispetto se mi allontanano da scelte di vita ben più
profonde.
I giornali, la televisione, come sempre in
questi periodi di oscurantismo, non dicono nulla, nulla che possa
orientare le mie scelte. Allora il primo impegno è scegliere il canale
giusto di comunicazione per informarsi ed informare e dedicare a questo
tutto il tempo necessario. Se si entra in questa prospetiva (ciascuno ha
la sua ovviamente) è possibile conoscere persone e creare gruppi e, con
quella creatività che nasce dal confronto, organizzare attività,
predisporre situazioni di aiuto concreto e diffuso per tutti questi
poveri, ogni giorno più numerosi ..."prima che gridino anche le pietre"
secondo l'ultimo e interessante libro di Zanotelli.
Qualcosa
iniziamo a fare ... ma anche nello spazio più piccolo della mia famiglia
questo Natale deve dire qualcosa di diverso, deve segnare un
cambiamento in tutti noi (grandi e piccini), deve essere il superamento
di ogni forma e approfondire invece la capacità di saperci esprimere la
gioia dell'essere insieme solo attraverso la solidarietà verso gli
altri.
Scusatemi: mi sono dilungata un po' troppo, ma comincio
a sentire tanto la nostalgia delle nostre chiacchiere prima della messa
... un abbraccio.
Sandra Rocchi
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